Sulle orme del Beato Don Puglisi
Sabato 25 novembre Suor Carolina Iavazzo è venuta dalla Calabria per incontrare noi ragazzi dell’Arfelli e raccontarci la sua esperienza di vita come “braccio destro” di Don Pino Puglisi.
Don Pino era parroco di Brancaccio a Palermo, un quartiere controllato dalla mafia. Era un parroco gentile e disponibile con molta voglia di salvare i ragazzini dalla strada, insomma un prete veramente speciale, impegnato a combattere la mafia, “un mostro” che da tanto tempo è presente non solo al sud, ma anche al nord. Durante il suo percorso a Brancaccio, Don Pino, per fortuna, ha incontrato anche delle persone come Suor Carolina che lo hanno aiutato nella sua impresa. Insieme a loro, ha fondato il Centro “Padre Nostro” in cui faceva di tutto per insegnare ai ragazzini che c’era un’alternativa alla vita mafiosa dei loro genitori; qui i bambini potevano riunirsi, giocare, divertirsi in modo “normale”, lontano dai pericoli.
Suor Carolina ci ha raccontato anche il giorno del 56° compleanno di Don Pino, il 15 settembre 1993, che, purtroppo, è stato anche il giorno della sua morte. Lei e i bambini lo stavano aspettando al Centro per festeggiare con una torta, quando sono venuti a sapere che era stato ucciso dai mafiosi con un colpo di pistola e che nessuno lo aveva soccorso per omertà. Ci ha impressionato quando ha raccontato che Don Puglisi, anche in quell’occasione, ha dimostrato tutto il suo coraggio e la sua speranza: di fronte agli uomini che stavano per sparargli non ha reagito, ha sorriso e ha detto “Vi aspettavo.” Don Pino infatti aveva ricevuto molte intimidazioni, quindi era consapevole di quello che sarebbe successo; nonostante ciò, continuava la sua opera, tenendo nascosta la paura.
Le parole di Suor Carolina ci hanno lasciato un senso di profonda rabbia nei confronti della mafia che arriva a uccidere persone come don Pino. Speriamo davvero che noi, la generazione del futuro, riusciremo ad eliminare definitivamente la mafia che è fonte solo di violenza e dolore.
Suor Carolina ci ha fatto ragionare su molte cose e anche noi abbiamo potuto contribuire alla riflessione con le nostre domande. Ad esempio, abbiamo parlato anche del film”Alla luce del sole” che avevamo visto in precedenza insieme ai proff.
Suor Carolina ancora oggi continua ad aiutare i ragazzi che vengono coinvolti dalla ‘Ndrangheta in Calabria: è una persona davvero speciale, gentile, ma nello stesso tempo sicura e tenace. Alla fine, ci ha lasciato con un insegnamento. Nella vita non ci sono solo la strada bianca e la strada nera, c’è anche la strada grigia di coloro che restano indifferenti di fronte agli altri e ai problemi: questa è la strada peggiore perchè ci porta ad una vita senza scopo e senza “sapore”.
I ragazzi di 2°M e 2°C